Avere il coraggio di buttarsi e la magia di un SUP

by Silvia Terracciano
lasciarsi andare e non pensare

La prima volta che ho scoperto il SUP ne sono rimasta folgorata. Da subito mi dava idea di libertà e avventura ma non avrei mai pensato potesse aiutare a superare le proprie paure.

Così in un pomeriggio di inizio luglio seduta sulla tavola nel mezzo del Lago di Barcis ho capito che la paura è un inganno della nostra mente.

Stare in equilibrio sopra la tavola, concentrarsi sul proprio corpo e le sensazioni che si provano. Lasciarsi cullare dal dolce movimento delle onde e inebriare i sensi da suoni e profumi della natura. Il vivere qui ed ora.

Avere il coraggio di buttarsi

Un giorno in uno dei libri che mi hanno cambiato profondamente ho letto una frase bellissima.

“Se non ti metti mai alla prova al di fuori delle tue piccole e illusorie sicurezze, come puoi sapere quali sono i tuoi veri limiti? Come fai a capire di cosa sei capace se non provi mai niente di diverso da quello che fai sempre? Tu sei coraggioso..” [..] “..ma finchè non farai qualcosa che richiede coraggio penserai sempre di non esserlo”

Se ci pensi è vero. Quante volte dentro di te pensi di non poter fare una cosa, anche la più semplice e poi, nel momento in cui la realizzi ti accorgi che è possibile. Che tu puoi tutto!

Credimi anche a me un sacco di volte mi vien da pensare che non sia all’altezza, che non possa riuscirci e che infondo chi ci è riuscito era più di me.

Poi però mi fermo. Respiro. Profondamente.

La mente si nutre di pensieri negativi, spaventosi, orribili. Questo è dovuto all’istinto di sopravvivenza: immaginare scenari pericolosi era fondamentale per essere pronti quando si fossero presentati davvero.

Ma oggi quali sono i pericoli? Non ci sono predatori in agguato, non ci sono nemici che ti attaccano alle spalle, molte malattie sono state debellate.

Non abbiamo mai avuto un benessere maggiore di quello odierno. E allora cosa facciamo? Ce li inventiamo, i pericoli. Sono tutti nella nostra mente: scenari tanto terribili quanto improbabili.

Non avendo più un nemico da combattere, siamo diventati noi il nostro stesso nemico attraverso questo inconsapevole, incessante e logorante pensare”

La paura di non farcela

Se mi segui mi vedi spesso alle prese con escursioni a piedi, viaggi in bici o presa in altre avventure. Se invece è la prima volta che mi leggi devi sapere che sono una persona che ha fatto del suo motto #vitainavventura un vero e proprio stile di vita. Ogni attimo libero che ho lo voglio dedicare a vivere la mia vita.

Ma non pensare che io non abbia paura. Anzi.

Quel pomeriggio sulla riva del Lago di Barcis ci ho pensato un milione di volte prima di gonfiare la tavola, fissarmi il leash ed entrare in acqua. In testa mi frullavano un sacco di domande: “e se cado” “e se non riesco a governare la tavola” “e se mi faccio male”. Poi mi sono calmata, ho fermato il pensiero e mi sono detta “e se per colpa delle mie paure mi perdo una giornata fantastica”?

Così ho sorriso. Ho sorriso alla vita, al posto dov’ero e sono entrata nel lago.

Avevo vinto. Non mi importava null’altro. Ancora una volta le paure non mi avevano sopraffatta e io sono riuscita a vivere un pomeriggio magico avvolta nello splendore del lago e dei giochi di luce che il sole creava con l’acqua.

Un momento tanto semplice quanto magico. Perché infondo “le cose migliori della vita non sono complicate, anzi. Sono semplici”.

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