Ecco perchè sei triste! Scopri come nascono le emozioni

by Silvia Terracciano
come nascono le emozioni

Sei triste, piangi spesso e per qualsiasi cosa? Il responsabile del tuo stato d’animo è il cervello o meglio i neurotrasmettitori ossia quelli che producono le emozioni.

Ma come nascono le emozioni e soprattutto, è possibile controllarle? Scopriamolo insieme!

Piccola precisazione, vista la complessità dell’argomento, ho volutamente suddiviso il testo dell’articolo in piccoli paragrafi per aiutarti nella comprensione e rendere più facile la spiegazione. 

Come nascono le emozioni

Prima di comprendere se sia possibile controllare le emozioni è utile sapere dove queste nascano così da capire come intervenire la prossima volta che ti senti triste, arrabbiata o aggressiva.

Le emozioni sono molto più di “semplici” impulsi celebrali e sono legate alla storia e alle esperienze della persona. Ecco perché cose che a te provocano ansia e paura lasciano indifferenti altre persone. Questo è legato a fenomeni o eventi che nel passato ti hanno segnato e hanno portato i neurotrasmettitori ad agire in una determinata maniera.

Emozioni e neurotrasmettitori

I neurotrasmettitori hanno il compito di “produrre” le emozioni grazie al lavoro di trasmissione delle informazioni tra i neuroni. I neurotrasmettitori inviano, ad esempio, al neurone l’informazione che quella situazione è pericolosa. Questi attivano amigdala che rilascerà nel corpo il rispettivo neurotrasmettitore legato al sistema “attacco-fuga”.

Possiamo dire che gli psicofarmaci funzionano perché aumentano o inibiscono la presenza di determinate molecole a livello celebrale.

I neurotrasmettitori più comuni sono:

  • Dopamina: responsabile delle emozioni positive, del sistema della ricompensa e della sensazione di piacere;
  • Serotonina: legato al benessere, placa ansia e controlla gli impulsi;
  • Noradrenalina: crea eccitazione, potenzia livello dell’umore e le risposte fisiche e mentali;
  • Acetilcolina: gestisce memoria e apprendimento;
  • GABA: inibizione, modula l’aggressività

Le aree dei neurotrasmettitori

In questo articolo abbiamo visto come funziona il nostro cervello e con esso quali sono le aree celebrali.

Per ogni neurotrasmettitore e ogni emozione c’è una specifica area celebrale responsabile di ciò che proviamo. Le principali aree celebrali dell’elaborazione emotiva sono:

  • Amigdala: ha un ruolo chiave nell’elaborazione degli eventi sociali e regola emozioni come la paura;
  • Corteccia prefrontale: è la base di partenza dei comportamenti che adottiamo a livello sociale;
  • Corteccia cingolata anteriore: la parte coinvolta nella regolazione emotiva e nelle forme di controllo top to down. Il processo top-down è quello responsabile del pensiero esecutivo, razionale, consapevole e verbalizzante. Se abbiamo una conversazione o reagiamo in una dato modo durante una discussione abbiamo un processo top-down;
  • Ipotalamo: è parte di un insieme più ampio di aree celebrali ed è la parte coinvolta nel processo della ricompensa, della motivazione sessuale e della rabbia;

Ti senti triste o depressa? E’ la norepinefrina

Quante volte ti capita ti sentirti stressata e ansiosa per un problema, per il futuro o pensando ad un evento passato? Quante volte ti senti triste o addirittura depressa?

Il responsabile degli stati ansiosi e di stress è la norepinefrina.

Nei momenti di tristezza si ha un calo della dopamina, il neurotrasmettitore del piacere e della ricompensa. Se insieme ad un calo della dopamina si ha una carenza della serotonina si passa da essere triste a depresso.

Quando viene rilasciata in circolo la norepinefrina causa dei cambiamenti fisici nel corpo. Per comprendere questo pensa a questa affermazione: vedo un orso → i muscoli si irrigidiscono → aumentano le palpitazioni → provo preoccupazione

Si può combattere la tristezza?

Ora che sai come funziona il cervello, come nascono le emozioni e perché si hanno determinate reazioni, avrai intuito come queste si possono controllare e combattere.

Le emozioni nascono dai neurotrasmettitori che a loro volta sono legati alle nostre esperienze e alla nostra memoria.

Controllarle non è una cosa facile ma è possibile.

È un lavoro lungo che richiede tempo, dedizione, sacrificio ma soprattutto la volontà di volersi bene. Il primo passo da fare è quello di analizzarci e capire perché proviamo certe emozioni in determinate situazioni. Non è una cosa facile perché il nostro cervello è fatto per recepire prima le emozioni negative, al fine di metterci sull’attenti ed essere pronti a reagire in caso di pericolo.

Quello che devi imparare a controllare se vuoi essere in grado di gestire le emozioni sono i sentieri emozionali ossia il pilota automatico che ti fa reagire in un determinato modo dinnanzi a specifici eventi.

In questo articolo vediamo cosa sia il “sentiero emotivo” e come fare per cambiarlo e quindi cambiare la tua reazione e le emozioni che provi.

Ricorda sempre che l’emozione è adattiva ed è una risposta immediata ad uno stimolo. Ha breve durata e può essere controllata.

In ultimo ricorda che quando si scatena un’emozione, di qualsiasi tipo, si hanno 6 secondi durante il quale l’emozione si attiva e scatena la nostra reazione. Quello che devi imparare a fare è controllare quei 6 secondi per decidere come agire e reagire.

Come è stato ampliamente provato e dimostrato attività come meditazione e coaching sono di enorme aiuto per imparare a gestire quei 6 secondi e acquisire la capacità di decidere al posto del pilota automatico.

Conclusione

Per farti capire come sia fattibile voglio portarti alla luce una situazione reale.

Tutti noi conosciamo la terribile storia legata al Vietnam e alla guerra l’ha interessato per vent’anni. Gli statunitensi combatterono una sanguinosa battaglia dalla quale ne uscirono più quasi 4 milioni di morti. Non bastasse, sono stati commessi orrori e soprusi nei confronti di donne e bambini.

Quello che si aspettano le persone quando raggiungono il Vietnam è di trovare un popolo triste, arrabbiato per le ingiustizie subite e incazzato, soprattutto nei confronti degli americani. Tuttavia, questo non succede.

I vietnamiti sono uno dei popoli più solari e sorridenti. Vivono in uno stato di consapevolezza e gratitudine. Non pensano al passato, non si preoccupano per il futuro e, così facendo, riescono a non provare determinate emozioni.

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