Cos’è la profezia che si auto avvera

by Silvia Terracciano
che cos'è la profezia che si auto avvera

La profezia che si autoavvera, conosciuta anche come self fulfilling prophecy, è uno dei fenomeni più studiati in psicologia sociale che studia e spiega come agisce la convinzione umana sulla costruzione della realtà in diversi ambiti.

Detta così potrebbe dare l’idea di essere una sorta di magia alla portata di tutti che, con una serie azioni, la portano inevitabilmente a farla avverare. Scopriamo insieme cos’è la profezia che si autoavvera e come può peggiorare disturbi come la depressione e la ruminazione mentale.

Cos’è la profezia che si auto avvera

Studiata per la prima volta negli anni ’70 da parte dello sociologo Merton la profezia che si autoavvera è un fenomeno largamente studiato dagli psicologi per la sua capacità di influire i comportamenti dell’essere umano. La cosa sorprendente è l’influenza che esercitano le convinzioni sulla costruzione della realtà.

La profezia che si autoavvera è una credenza o un’aspettativa che un individuo ha su un evento futuro che si manifesta esattamente come lo ha previsto perchè il suo comportamento sarà plasmato da quel pensiero / convinzione. Possiamo dire che l’aspettativa ha un effetto placebo sul nostro modo di agire.

Quando le nostre convinzioni e aspettative influenzano il nostro comportamento a livello subconscio, stiamo mettendo in atto ciò che è noto come una profezia che si autoavvera.

Per aiutarti a capire meglio voglio farti tre esempi:

  • Ti svegli e pensi subito, senza una valida ragione, che oggi sarà un giorno terribile, il tuo atteggiamento potrebbe far avverare la tua previsione. Puoi inconsciamente lavorare per affermare la tua convinzione ignorando quello che di  positivo accade, amplificando gli eventi negativi e comportandoti in modi che difficilmente contribuiranno a rendere la giornata piacevole;
  • La Sig.ra Maria pensa che ci sia qualcosa che non vada con il rapporto con suo marto e che prima o poi il suo matrimonio finirà. Pensando a questo inizia a comportarsi  come se fosse già finito. Priva il marito di attenzioni, risponde male, inizia a flirtare con un collega e così facendo lo fa effettivamente finire. Maria sta mettendo in atto una serie di comportamenti che portano a litigi e malumore che sfociano poi in una chiusura del rapporto;
  • Giovanni è al secondo anno di università e si convince di non essere in grado di passare un difficile esame di medicina. Studia, si prepara ma lo fa in maniera svogliata, tanto sa che non lo passerà mai quell’esame. Al momento della verifica è così agitato che non riesce a rispondere nemmeno alle domande più facili finendo con il non passare l’esame;

Ovviamente la profezia che si autoavvera funziona anche nella collettività così come per i pensieri positivi.

La profezia che si auto avvera in psicologia

Gli psicologi hanno trovato forti prove dell’impatto delle nostre convinzioni e aspettative sui risultati, in particolare quando siamo convinti che le nostre previsioni si manifesteranno, anche quando non siamo consapevoli di mantenere l’aspettativa.

Un esempio comunemente inteso di una profezia che si autoavvera in psicologia è ciò che è noto come effetto placebo (Isaksen, 2012). L’effetto placebo si riferisce ai miglioramenti nei risultati misurati in soggetti di studi scientifici o studi clinici, anche quando i partecipanti non hanno ricevuto alcun trattamento significativo. La convinzione dei partecipanti influisce sul “trattamento” che sperimentano.

La profezia che si auto avvera in sociologia

Questo fenomeno è stato ampliamente studiato dal sociologo Merton che ha racchiuso, in maniera brillante, l’essenza della profezia che si autoavvera in queste semplici parole:

“Una falsa definizione della situazione che evoca un nuovo comportamento che fa avverare la concezione originariamente falsa”

In altre parole, Merton notò che a volte una credenza porta a conseguenze che fanno sì che la realtà corrisponda alla credenza. Generalmente, coloro che sono al centro di una profezia che si autoavvera non capiscono che le loro convinzioni hanno causato le conseguenze che si aspettavano o temevano: spesso non è intenzionale, a differenza dell’auto-motivazione o della fiducia in se stessi.

Il circolo vizioso della profezia che si auto avvera

Non è difficile riconoscere che le profezie che si autoavverano possono portare a circoli viziosi di pensiero e comportamento.

Quando crediamo in qualcosa di noi stessi, è più probabile che agiamo in modi che corrispondono alle nostre convinzioni, rafforzando così le nostre convinzioni e incoraggiando lo stesso comportamento. Allo stesso modo, quando crediamo in qualcosa sugli altri, possiamo agire in modi che li incoraggiamo a confermare le nostre ipotesi, rafforzando così le nostre convinzioni su di loro.

cos'è la profezia che si autoavvera diagramma

Quando i risultati sono positivi non diamo molto peso a questi circoli viziosi ma quando i risultati iniziano ad essere negativi li alimentiamo sempre più rischiando di sfociare nella depressione e autocommiserazione di noi stessi.

Una persona che dubita costantemente della sua capacità di svolgere il suo lavoro può inavvertitamente sabotare se stesso. Dal momento che è sicuro che il suo lavoro sia scadente, può evitare di dedicare molto tempo in esso o evitare di farlo del tutto. Questo si trasforma in una mancanza di pratica ed esperienza, che porta a rendere il suo lavoro ancora meno competente. Inevitabilmente questo genererà ancora più insicurezza e ancora più bassa autostima.

Questo ciclo può essere applicato in molti scenari e situazioni, ma è particolarmente facile identificarlo in situazioni come i famosi studi di Rosenthal sull’effetto Pigmalione:

  1. Gli insegnanti possono avere nozioni preconcette su alcuni dei loro studenti: credono che alcuni siano studenti di talento e promettenti, mentre vedono gli altri come piantagrane o intellettualmente inferiori;
  2. Un insegnante può inavvertitamente trattare gli studenti “promettenti” secondo le loro “convinzioni” (ad esempio, offrendo loro più aiuto, incoraggiandoli a fare bene) e trattare gli studenti “ignoranti” in modi simili alle loro convinzioni (ad esempio, decidendo di non investire molto sforzo nell’insegnare loro, permettendo loro di progredire con un lavoro mediocre);
  3. Gli studenti possono arrivare a vedersi nello stesso modo in cui lo fa il loro insegnante: gli studenti promettenti si sentono sicuri e motivati, mentre gli studenti problematici si sentono poco intelligenti e inferiori;
  4. Gli studenti potrebbero quindi agire in modi che corrispondono alle loro convinzioni su se stessi, rafforzando le ipotesi iniziali dell’insegnante su di loro;

Il ciclo di profezie che si autoavverano può essere positivo per gli studenti “promettenti”, ma allo stesso tempo il ciclo può danneggiare coloro che si presume siano incompetenti o carenti da loro stessi e / o da altri.

Conclusione

Possiamo dire che le convinzioni e le aspettative che ci costruiamo possono facilmente portarci all’epilogo famigerato. Quelle che a noi sembrano solo conseguenze sono, in realtà, cause che permettono di far percepire noi stessi come responsabili.

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